Ciao a tutti! Qual è stata la vostra prima lettura del 2017?
Vi presento la mia: La donna che visse due volte del duo francese Boileau e Narcejac.
Editore: Adelphi
Genere: Narrativa
Prezzo Amazon: ebook 9,99 - cartaceo 15,30
Trama
Narra la leggenda che la premiata ditta del noir francese formata da Pierre Boileau e Thomas Narcejeac abbia scritto "La donna che visse due volte" con uno scopo ben preciso: quello di piacere ad Alfred Hitchcock. Una scommessa azzardata, indubbiamente (anche se i due non ignoravano che il regista avrebbe già voluto adattare per lo schermo I diabolici, che gli era stato soffiato da Henri-Georges Clouzot). Come tutti sanno, la scommessa fu vinta, e la storia della enigmatica Madeleine, che sembra tornare "dal regno dei morti", diventò quello che la critica ha definito il capolavoro filosofico di Alfred Hitchcock - e uno dei film più amati dai cinéphiles di tutto il mondo. Quando, molti anni dopo, François Truffaut gli chiederà che cosa esattamente gli interessasse nella storia di questa ossessione amorosa che ha la tracotanza di sconfiggere la morte, Hitchcock gli risponderà: "la volontà del protagonista di ricreare un'immagine sessuale impossibile; per dirlo in modo semplice, quest'uomo vuole andare a letto con una morta - è pura necrofilia". Attenzione però: se è vero che ci si accinge alla lettura del libro avendo davanti agli occhi la sagoma allampanata di James Stewart e il corpo di Kim Novak, a mano a mano che ci si inoltra nelle pagine del romanzo le immagini del film si dissolvono e si impone, invece, la dimensione onirica, angosciosa, conturbante di Boileau e Narcejac, che sanno invischiare il lettore negli stessi incubi ai quali i loro personaggi non riescono a sfuggire fino all'ultima pagina.
- Ho come l'impressione che anche lei manchi di consistenza, di realtà. -
Vi è mai capitato di entrare in libreria e posare immediatamente lo sguardo su un titolo che vi suona familiare? Bene, questo è il mio caso. La donna che visse due volte ha una trama che sa intrigante, ambientazioni che sembrano venire da molto lontano e una narrazione di quelle sanno raccontare.
Tutto comincia con l'incontro tra due amici di vecchia data. Un tempo giovani studenti iscritti allo stesso corso e adesso professionisti affermati: Flavières, avvocato (ex poliziotto) e Gévigne, costruttore navale. È quest'ultimo a chiedere aiuto. Ha bisogno che qualcuno pedini la moglie, Madeleine. Crede abbia problemi psicologici che nessuno può curare, teme per la sua incolumità e ha paura che la donna possa essere posseduta dallo spirito di una antenata morta suicida nella Senna.
Il vecchio amico si mette da subito al lavoro, pedina la donna e, quando meno se lo aspetta, deve davvero salvare la vita alla donna che si lancia nel fiume dopo aver scritto una lettere d'addio al marito. L'avvocato però si innamora della donna, tanto da dichiararsi. Vorrebbe persino che la donna lasciasse il marito per stare con lui, ma è a qual punto che la donna mostra altri segni del suo disturbo e...
Credevo che la storia sarebbe terminata. Insomma, ero davvero convinta che non ci fosse nient'altro da raccontare. Invece...
Sorpresa! Perché nessuno fa i conti con le paure dell'altro.
- Forse quello che noi chiamiamo follia non è altro che logica portata allo stremo. -
È una storia che affascina. Sarà che ho un debole per le storie d'altri tempi, o ultimamente per quelle ambientate a Parigi. Chi lo sa.
Sta di fatto che la lettura è corsa velocemente, al pari del mio desiderio di sapere. Meravigliosi intrecci e stupenda trama.
Davvero bello!
Adelphi non sbaglia un colpo!
Xxx, Irene
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